095 - La Principessa Dell'Acqua

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    Rivista ieri sera...

    Personaggi: Soji come personaggio d'apertura, sampei, i 3 giovani stolti e nonno ippei.

    I 3 giovani sfidano sampei in una gara di pesca all'ayu, se vince sampei loro se ne vanno e se vincono loro, sampei deve spaccare la sua canna da pesca ma.....

    una delle più belle puntate di sampei e con una conclusione meravigliosa. Come prima sensazione: Rilassamento...

    Puntata dedicata interamente alla pesca dell'Ayu (chiamato anche principessa dell'acqua).
    Questa puntata (come tutte le altre) ha una morale, ma stavolta è ben diversa dalle altre perchè insegna dall'inizio alla fine che i preparativi per la pesca sono molto importanti.

    Curiosità: Nonno Ippei fuma la pipa! questo evento lo si vede anche nella puntata del mostro rosso e la grande canna da pesca rossa, e poi basta. quindi nonno ippei fuma la pipa solo in 2 puntate, ma è la prova che fuma...uhm...quasi quasi apro un quiz per vedere se la gente del forum sa questi particolari :21afr5v.gif:
     
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    Tre pescatori scommettono denaro in una gara a chi catturerà più Ayu. Irritato dal loro comportamento, Sanpei li sfida: se vincerà, i tre non dovranno mai più tornare al fiume; se invece lo sconfiggeranno, lui distruggerà la sua canna. Una volta iniziata la sfida arbitrata da nonno Ippei, Sanpei mostra un atteggiamento curioso e non sembra voler cominciare a pescare, preoccupando Shoji per l’ampio vantaggio accumulato dagli avversari.

    “Chi dorme non piglia pesci” è un detto valido per tutti ma non per Sanpei, che, forte della sicurezza dei suoi mezzi, si concede una sorprendente pennichella strategica in avvio di gara. A lui si addice di più il proverbio “la pazienza è la virtù dei forti”, vista l’abilità tattica con cui dà una lezione (tecnica ed etica) ai rivali. Per lui, insomma, la vittoria sta nei preparativi, come direbbe Batman. In una trama semplice ma ricca di significati, gli Ayu forniscono ancora una volta lo spunto per una storia avvincente in cui Yaguchi propone una sorta di manifesto sulla pesca. In particolare, l’autore sembra voler suggerire una doppia morale: da un lato l’importanza di conoscere i pesci e il loro comportamento per ottenere risultati adottando una strategia corretta, dall’altro lato la pesca vista come sport leale e pulito, un vero e proprio strumento di unione utile a creare nuovi legami. Nel complesso, la puntata si rivela una storia ideale per presentare Sanpei, esaltando in ogni modo la filosofia e le qualità sopra la media del personaggio: non a caso, la versione originale dell’avventura (che non vede la partecipazione di Shoji) compare addirittura nel primo episodio del numero 1 del manga. La sfida con i tre pescatori, in sostanza, è la prima impresa ufficiale di Sanpei: se l'episodio 74 rappresenta l'ipotetico finale della serie, questa puntata può tranquillamente essere considerata l'ideale inizio della saga.

    Il torneo vinto da Sanpei a cui fanno riferimento i tre pescatori durante l'episodio è presumibilmente quello apparso nella sequenza di apertura del fumetto (dove il trio sfida Sanpei accusandolo di aver conquistato il titolo grazie a un’irregolarità, esattamente come sospettano nella versione animata), mentre nell’anime (pur non essendo mai stata mostrata) la competizione era già stata menzionata all’inizio della trilogia sulla carpa blu (episodio 7 dell’edizione italiana).
     
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    CITAZIONE (Dark Fighter @ 26/12/2019, 02:08) 
    Il torneo vinto da Sanpei a cui fanno riferimento i tre pescatori durante l'episodio è presumibilmente quello apparso nella sequenza di apertura del fumetto (dove il trio sfida Sanpei accusandolo di aver conquistato il titolo grazie a un’irregolarità, esattamente come sospettano nella versione animata), mentre nell’anime (pur non essendo mai stata mostrata) la competizione era già stata menzionata all’inizio della trilogia sulla carpa blu (episodio 7 dell’edizione italiana).

    Non ricordavo di questa menzione nelle puntate della carpa blu! dovrò rivedermele sicuramente!
     
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    Del torneo viene fatto solo un cenno veloce all'inizio della prima puntata della carpa blu, quando Sanpei incontra Ishizaki, il ragazzo arrogante che pretende a tutti i costi una canna da pesca da Ippei. Che parlino della stessa gara, però, è solo una mia ipotesi: a pensarci bene, i tre pescatori potrebbero anche riferirsi al torneo di "Gara di pesca con il temporale".

    La cosa che più mi colpisce di questo episodio, comunque, è che la trasposizione della prima avventura di Sanpei sia stata fatta soltanto dopo 95 puntate. Spiace perché in questo modo diventa una storia come tante altre, quando invece ha un'importanza ben più grande. Avrebbe sicuramente meritato di essere valorizzata meglio: dal momento che riassume perfettamente la filosofia di pesca presentata in Sanpei, sarebbe stata perfetta come episodio di apertura. Del resto, se Yaguchi l'ha pensata come capitolo iniziale del manga non è certamente un caso.
     
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    Quello che continuo a chiedermi è perchè Yaguchi avrebbe permesso un tale mescolamento
    Ok adattare il manga all'anime modificando le storie, ma addirittura cambiare l'ordine. Rovinando la sua stessa opera... Non vedo un senso logico.
     
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    Onestamente me lo chiedo anch'io... Non so come funzionino questi contratti, probabilmente l'accordo con cui Yaguchi ha concesso i diritti alla Nippon Animation non prevedeva la possibilità di un suo intervento diretto o quantomeno di una sua supervisione all'anime. Forse non avrebbe nemmeno avuto il tempo di occuparsene, visto l'impegno pressante con la serializzazione del manga. Secondo me stava al buonsenso della produzione impostare la serie con più attenzione e più coerenza. Capisco prendersi qualche libertà, ma fregarsene della timeline dando vita a sequenze di episodi senza un minimo di logica e provocando miriadi di incongruenze è davvero troppo.
     
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    Per capire meglio le avventure di Sanpei, comincio qui la traduzione dei famosi articoli di approfondimento pubblicati da Yaguchi a corredo di ogni capitolo. È forse il modo migliore per conoscere a fondo le storie, la loro nascita, i retroscena, le fonti di ispirazione e tutto quanto può risultare difficilmente comprensibile. Si parte con "La principessa dell'acqua", episodio tratto dalla prima avventura del manga.


    Postfazione di Takao Yaguchi da Tsurikichi Sanpei KCSP 1

    "Tsurikichi Sanpei" cominciò la sua serializzazione sulla rivista "Weekly Shonen Magazine" nel giugno 1973. Quale storia avrei dovuto raccontare nel primo capitolo?
    Ricordo di aver riflettuto a lungo su "cosa" raccontare. Il dilemma era: su quale tipo di pesca avrei dovuto focalizzare la storia? Avrei potuto iniziare con una pesca semplice e popolare come la pesca dei carassi? No, sarebbe stato troppo banale e poco d'impatto. E se invece avessi optato per la pesca di grossi pesci? Beh, sarebbe stato un po' troppo fantasioso e poco realistico.

    Dopo aver ponderato diverse opzioni, la mia scelta ricadde sulla pesca all'ayu. Le ragioni erano tre.
    Innanzitutto, la pesca all'ayu è una pesca attiva e "aggressiva". All'epoca la pesca (a parte per gli appassionati) era generalmente vista come un'attività statica e noiosa. La maggior parte delle persone che non pescavano immaginava la pesca come un passatempo rilassante e noioso, consistente nel fissare un galleggiante per ore. Probabilmente questa immagine derivava da dipinti e stampe che raffiguravano pescatori immobili in riva al fiume. Al contrario, la pesca all'ayu richiede un approccio dinamico e coinvolgente. Il pescatore deve muoversi continuamente lungo il fiume, lanciando l'esca con precisione e recuperandola con abilità. Questa caratteristica rende la pesca all'ayu un'attività entusiasmante e ricca di azione, in grado di catturare l'attenzione anche di chi non pesca abitualmente.
    In secondo luogo, gli ayu sono pesci selvatici e combattivi, noti per la loro forza e la loro resistenza. Catturarli richiede abilità, pazienza e tenacia, qualità che si addicono perfettamente al carattere del protagonista della mia storia, un ragazzo tenace e determinato.
    L'immagine stereotipata del pescatore solitario che trascorre ore in ozio con la canna in mano ha contribuito a creare un'idea di pesca come attività noiosa e perlopiù riservata agli anziani. In realtà, la pesca offre una varietà di generi e tecniche, tra cui la pesca all'ayu, che si distingue per la sua dinamicità e richiede abilità e riflessi pronti.
    Oltre all'aspetto sportivo, ciò che mi affascina di questa tecnica è la sua originalità. A differenza della pesca tradizionale, in cui l'esca attira il pesce che la ingoia, la pesca all'ayu si basa su un principio completamente diverso. L'esca imita un piccolo pesce in difficoltà e attira l'attenzione dell'ayu, che lo attacca per scacciarlo dal suo territorio.
    E la terza ragione, la più importante, è che io stesso sono un appassionato di pesca all'ayu.

    La mia passione per la pesca all'ayu è nata quando ero ancora un giovane bancario. Avevo acquistato dei libri per imparare la tecnica, ma la teoria non era sufficiente. La stagione di pesca cominciò e, con il poco tempo libero a disposizione, dovetti attendere la terza domenica per provare finalmente la mia nuova passione.
    Proprio quel giorno, però, si teneva una gara di pesca all'ayu nella stessa zona, con circa 300 partecipanti. Pur non avendo mai pescato un ayu in vita mia, mi ritrovai a gareggiare con i migliori pescatori della regione. Era una sfida impossibile, ma decisi di affrontarla comunque. Le prime ore furono disastrose: la lenza si aggrovigliava, l'esca non funzionava e non riuscivo a catturare neanche un pesce. Poi, improvvisamente, tutto cambiò. Capii finalmente il ritmo della pesca all'ayu e, con un pizzico di fortuna, riuscii a catturare il mio primo pesce.

    Ale 8:30 del mattino il boato dei fuochi d'artificio annunciò l'inizio della gara. I pescatori, radunati davanti alla sede centrale, si dispersero in fretta verso l'alto e il basso del fiume. Li guardai esterrefatto, e solo quando capii che si stavano dirigendo verso i loro posti di pesca prestabiliti, mi ritrovai solo e abbandonato sull'ampia sponda del fiume davanti alla sede centrale. Probabilmente, il tratto di fiume davanti alla sede centrale non era un buon punto di pesca. Ma io, da principiante inesperto, non avevo fatto ricerche approfondite e, approfittando del fatto che non c'era nessuno, posizionai la mia canna senza troppe aspettative.
    Dopo circa un'ora e mezza, la canna vibrò per la prima volta. Un leggero tremito iniziale fu seguito da una decisa trazione. La canna si fece improvvisamente pesante e l'esca iniziò a trascinarmi a valle. Incuriosito, cercai di recuperare l'esca alzando la canna. In quel preciso istante, la mia esca emerse dall'acqua con un guizzo, svelando un corpo bianco e lucente. Il mio cuore esplose in un battito forsennato. "Ce l'ho fatta!". Le Immagini del manuale di pesca balenarono nella mia mente, mentre il mio cuore ripeteva freneticamente: "Ho preso un ayu! Ho preso un ayu!".

    "Calmati!", ripetevo a me stesso. Seguendo le istruzioni del manuale, tenevo la canna ben ferma e afferravo la lenza, ma non riuscivo a trovare il retino infilato nella cintura. Era il caos più totale. Probabilmente gli ufficiali sotto la tenda della sede centrale stavano ridendo di me. Finalmente, con un sospiro di sollievo, tornai in me e vidi con immensa gioia che nel mio retino si trovava un vero e proprio ayu.
    Rinvigorito dal successo, ripresi a pescare. Non passarono nemmeno cinque minuti che il punto davanti alla sede centrale, quello abbandonato dai pescatori esperti, iniziò a dare frutti in maniera eccezionale. Ovviamente, da inesperto qual ero, persi diversi pesci. Tuttavia, nel tempo limite di tre ore, riuscii a catturare undici ayu e, con mia grande sorpresa, mi classificai al quarto posto.

    Il primo capitolo di "Tsurikichi Sanpei" è nato proprio da questo ricordo, e mai avrei immaginato che la serie sarebbe durata dieci anni e che il numero di volumi KC, compresi gli spin-off, sarebbe arrivato a 67.
    Recentemente la redazione mi ha proposto di creare una nuova edizione partendo da questi 67 volumi, intitolata "KC Special". L'idea era di riorganizzare i contenuti per specie ittica e tecnica di pesca, creando un'opera completamente nuova. Ho subito approvato questa proposta e ho collaborato con entusiasmo all'organizzazione dei contenuti.
    La scelta della "pesca all'ayu" per il primo volume, come ho già raccontato, è una conseguenza naturale di questa mia esperienza.
    Vi invito a leggere con affetto questa nuova versione di "Tsurikichi Sanpei" con una veste editoriale fresca e rinnovata, e vi auguro di appassionarvi alle prossime uscite.

    Takao Yaguchi, 14 luglio 1985
     
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    che perla, e qui abbiamo un pezzo di vita del grande maestro
    Grazie Dark per averlo portato alla luce!
     
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    Questi approfondimenti sono davvero interessanti, nel manga ce ne sono molti in cui Yaguchi incrocia la pesca con le esperienze personali che hanno influenzato la nascita dei suoi fumetti. A questo proposito, il numero 1 contiene anche questa riflessione sui motivi che lo hanno spinto a creare manga di pesca.


    I miei "manga sulla pesca"
    di Takao Yaguchi
    (da Tsurikichi Sanpei KCSP 1)


    In questi tempi di boom della pesca, con un numero stimato di pescatori tra i 15 e i 20 milioni, se si considerano anche i cosiddetti "pescatori potenziali" (ovvero coloro che desiderano provare a pescare) il numero totale diventa davvero considerevole. La ragione per cui ho iniziato a realizzare manga sulla pesca come "Tsurikichi Sanpei" e "Tsuribakatachi" non è per sfruttare questo boom, ma semplicemente perché io stesso sono un super appassionato di pesca fin da bambino, un vero e proprio "pazzo della pesca".

    In passato la pesca è stata spesso rappresentata in film, televisione e persino nei manga. Tuttavia, io nutrivo molta insoddisfazione per queste rappresentazioni. La pesca era sempre rappresentata in modo stereotipato e banale, come il semplice guardare un galleggiante galleggiare sull'acqua. Per colmare questa lacuna, ho voluto combinare la mia esperienza di pesca con la rappresentazione realistica dell'essenza della pesca e del dramma umano. È così che sono nati i miei "manga sulla pesca".
     
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    E in queste frasi mi ricorda l'episodio 76 della mamma pescatrice... dove parlano appunto del boom della pesca in quegli anni, e di conseguenza della vendita dei camper
     
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    CITAZIONE (yakuzaBoss @ 10/3/2024, 20:48) 
    E in queste frasi mi ricorda l'episodio 76 della mamma pescatrice... dove parlano appunto del boom della pesca in quegli anni, e di conseguenza della vendita dei camper

    Bellissimo episodio, con il finale della mamma pescatrice che saluta ssmpei
     
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    Tra le tante cose interessanti, Yaguchi spiega anche di non aver cominciato il manga con pesci giganti perché sarebbero sembrati troppo fantasiosi, preferendo orientarsi sulla pesca all'ayu in quanto realistica e dinamica.

    Curiosamente nell'anime viene fatto l'esatto contrario: i primi 9 episodi della serie, infatti, sono tutti incentrati su pesci giganti. Solo nel decimo episodio arrivano le trote comuni, mentre gli ayu esordiscono addirittura nell'episodio 14.

    Sarà che partire con "La valle dei lamenti" non mi è mai sembrata una buona idea, ma la scelta di Yaguchi credo sia quella più azzeccata. Ho sempre avuto un debole per la pesca all'ayu proprio per i motivi che ha spiegato lui, secondo me è la tecnica ideale per mettete in risalto le abilità di Sanpei. E poi è tipicamente giapponese. Quanto al fatto che tutti gli episodi con gli ayu siano ottime storie... Be', difficile pensare sia una coincidenza.
     
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    Forse per l'anime si ipotizzava un maggior successo all'estero rispetto al manga, e la pesca all'ayu è appunto molto giapponese, forse troppo. E per un pubblico straniero potrebbe sembrare più fantasiosa la pesca dell'ayu rispetto alla 'pesca ai giganti'
    per quegli anni oltretutto in italia che mancavano video di informazione, le riviste erano difficilmente reperibili, non esisteva internet...e sampei era una novità. Se un pescatore italiano abituato al galleggiante o a fondo si trovava davanti una puntata del genere non poteva che pensare ad una fantasia dei cartoni animati...geniale, ma pur sempre una fantasia
     
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13 replies since 25/8/2008, 19:51   167 views
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